KHOJALY MEMORIAL

BAKU, AZERBAIJAN
Il memoriale, in ricordo dei tragici eventi che hanno coinvolto la città di Khojaly il 25-26 febbraio 1992 durante la guerra del Nagorno Karabakh, è un emozionante quadrilatero monolitico ma modellato con fluidità all’interno del disegno di una nuova piazza pensata come un grande tappeto fiorito. I singoli lati sono interrotti e aperti centralmente rivolgendosi ai quattro punti cardinali mentre da sud l’ingresso principale consente ai visitatori di entrare in un luogo protetto, di pace e contemplazione: un giardino con un piccolo bosco di mandorli irrigati da una maglia regolare di canaletti d’acqua.
Il bosco vuole essere un luogo evocativo e simbolico, in particolare per effetto della fioritura annuale dei mandorli che avviene circa nella seconda metà di febbraio, mese in cui ricorre la data degli eventi commemorati. I quattro padiglioni che compongono l’edificio sono pensati quasi fossero le parti di un singolare geoide minerale, con una pelle esterna fatta di ruvida roccia e con un nucleo interno luminoso contenente preziosi cristalli. La loro forma è parzialmente racchiusa quasi fossero delle mani paterne che raccolgono e proteggono.
Un percorso interno unisce tramite passaggi vetrati i quattro padiglioni in cui è organizzato il museo, che ha anche una zona congressuale didattica organizzata al piano interrato. La ruvida e compatta pietra che riveste i padiglioni è segnata puntualmente da alcuni rivoli che, scendendo dalla copertura quasi come lacrime, alimenteranno la cintura di vasche d’acqua che lo cinge.
Tutt’attorno, la piazza-giardino è composta su una maglia regolare di aiuole con piante basse che alterneranno la fioritura durante l’anno, mentre un giardino quadrato più esterno protegge il memoriale attraverso un sistema di alti pioppi cipressini.
DISEGNI TECNICI
CREDITI
ANNO: 2013‐in progress
LUOGO: Baku, Azerbaijan
TIPOLOGIA: Edificio museale e nuova piazza
CLIENTE: Fondazione Heydar Aliyev
CON: Simmetrico Network e Studio AG&P Milano
CREATIVE DIRECTOR: Daniele Zambelli
COLLABORATORI: Simona De Capitani, Maurizio Fagiuoli
Baku, Azerbaijan

Pubblico
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